Piano di Sviluppo Locale

“Da Li Stazzi a Sas Pinnettas”

La Gallura e il Monte Acuto, insieme per un progetto di sviluppo locale

Il Piano di Sviluppo Locale del GAL Alta Gallura – Gallura  ha l’ambizione di “attraversare” il tempo e lo spazio. L’idea di tempo che lo descrive si muove tra tradizione e innovazione, fra passato e futuro utilizzando il tempo presente per il mantenimento dei saperi tramandati dagli avi che hanno abitato un territorio così complesso come quello di riferimento.

Un territorio che, per ragioni geografiche, storiche e culturali ha avuto nel passato pochi rapporti di collaborazione e integrazione, ma che mira, per il futuro ad una intensa forma di copianificazione dello sviluppo.

L’area della Gallura si caratterizza per una forma particolare di presenza sul territorio – l’insediamento diffuso – che trova nella cultura degli stazzi la sua peculiarità. Lo stazzo inteso come luogo fisico, ma anche ambiente sociale e familiare entro il quale si sviluppava sia la vita “comunitaria” che le attività economiche.

Così come nella zona più interna, individuabile nel Monte Acuto, la vita nell’ambiente rurale trovava e trova in Sas Pinnettas la relazione fra uomo (il pastore) e ambiente naturale. Una forma certamente più “isolata” rispetto a quella complessa degli stazzi, ma accomunata ad essa dalla simbiosi fra uomo e natura.

Nel PSL del GAL Alta Gallura – Gallura si è partiti da questa particolarità non tanto per rimpiangere o auspicare il ritorno puro e semplice al passato, quanto per utilizzare quei valori e quei saperi e declinarli nel presente e nel futuro.

Il PSL (e quindi gli abitanti di questo territorio, chi vi opera o chi lo vive come luogo di vacanza)  “utilizza” e “attraversa” un ambiente naturale unico del territorio di riferimento in maniera “fisica”.

Attraverso “le vie dell’acqua” passando dalle Terme di Casteldoria (Bortigiadas) alle Terme di Rinaggju (Tempio Pausania), dal fiume Coghinas alle acque del mare di Monti Russu o Cala Serraina, dal Lago del Liscia al Lago Coghinas.

Attraverso le “vie dei monti” si passa dalle alture di Limbara ai “salti” di Buddusò e Alà dei Sardi, da Punta Salici alla Valle della Luna, dall’olivastro millenario di Luras ai boschi di Luogosanto.

Attraverso le “vie del contrabbando” le merci che arrivavano dalla Corsica approdavano sulle spiagge di Aglientu e da qui, attraverso Aggius prendevano la via delle zone interne della Gallura e poi del Monte Acuto alimentando uno scambio con “l’altra isola” che si mantiene, nei secoli, sempre vivo e vitale.

Così come il PSL utilizza gli antichi saperi e una cultura che vive attraverso le “vie dei canti” dei cori dei paesi che mantengono la tradizione di canti che si perdono nei secoli oppure attraverso la “via dei sapori” con vini, carni (bovine, ovine e caprine), pesci, (di mare, di fiume o di lago), dolci e ricette tradizionali che descrivono in maniera autentica il modo di vivere della società rurale di questo territorio.

Un modo di vivere economico, votato alla morigeratezza, ma che nelle occasioni di festa descriveva in maniera autentica l’ospitalità di questa gente e la cultura dell’accoglienza e la sacralità dell’ospite che hanno una estrinsecazione particolarissima all’interno di una regione come la Sardegna.